martedì 7 luglio 2015

Chi ti passa accanto...

Chi ti passa accanto non vuole parlarti, è questo che pensi ma in fondo sai che non è vero, perché chi ti passa accanto speri non voglia parlarti. Speri che non si ricordi di te, che faccia almeno finta di non conoscerti, di non sapere chi sei.
Chi ti passa accanto l'ultima volta che lo hai incontrato sono passati parecchi anni, e ad un certo punto eri tu a far fatica a riconoscerlo. Perché, come al solito, i nomi sono gli stessi ma i volti cambiano, nel gioco lento dell'età e del tempo. 

Chi ti passa accanto ha deciso di allontanarsi, in un giorno anonimo e grigio. Forse indefinito, e forse con motivi discutibili, ma accettabili in quanto personali. Reali soggettivamente. Sull'oggettivo ormai non se ne può più parlare. Abbiamo mandato l'oggettività nella cantina dei tabù. E resta poco da farci, almeno per ora su questo punto.
Chi ti passa accanto se ne è andato in periodo che riesci a ricordare, ma ovviamente questo non vale per il giorno. Quando lo ha deciso non te lo ha detto, non te l'ha comunicato, perché queste cose non si comunicano subito. E spesso non si comunicano neanche a parole. Si comunicano con i gesti, e questi prima che prendano un significato preciso, un po' di tempo chiedono sia passato.
Poi, siamo onesti, non hai mai brillato in rapidità, quindi da quando sei stato allontanato a quando te ne sei accorto, è passato un po' di tempo, e sicuramente più tempo di quello che sarebbe bastato a chi, oggi, ti sta passando accanto.
No! Lui se ne sarebbe accorto particolarmente presto, perché lui è veramente molto rapido a capire chi ha di fronte, non si perde in elucubrazioni. Lui ti guarda e ti ha già capito, e lo ha fatto così velocemente che a quel punto ne sa più di te, su di te. E se vuole ti può spiegare quello che sei, perché lo fai, quali sono i tuoi desideri, e non puoi provare a contraddirlo, perché chi ti sta passando accanto, ti ha già capito. Lo ha capito prima di te, e questo gli da un diritto inalienabile di comprensione. Tanto che a quel punto ha un potere vero e proprio su di te, il potere di sapere chi sei, il potere di dirtelo o di ometterlo. Il diritto di contraddirti con te stesso. Su te stesso.

Chi ti passa accanto lo fa con noncuranza. Che ti saluti o meno, che si limiti ad un gesto o ad una lunga chiacchierata. Chi ti passa accanto è indifferente, mentre tu ti affatichi dei pensieri. E questo, chi ti passa accanto, lo aveva già capito.
Prima ancora di passarti accanto.

Forse prima ancora di uscire di casa.

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